Crono vista dagli occhi del CTO (parte 5)

Continua il racconto sulla storia di Crono, vista dagli occhi del CTO. Se ti sei perso l’episodio precedente di questo racconto ti suggerisco di recuperarlo qua Crono vista dagli occhi del CTO (parte 4) prima di procedere. Let’s go!

Sembrava ieri che stavamo annunciando la chiusura del nostro round pre-seed ed invece sono già passati 6 mesi! In un mondo in cui le cose evolvono alla velocità della luce, come quello delle startup tecnologiche, è veramente un sacco di tempo. Come potrete immaginare, anche per Crono sono successe tante cose davvero eccitanti che proverò a raccontarvi.

Prima di tutto, fatemi rinfrescare un attimo la memoria. Dove eravamo rimasti?

Dopo avere raccolto il round pre-seed abbiamo iniziato una fase di rivoluzione del nostro prodotto. Gli utenti percepivano il valore della tecnologia che stavamo sviluppando, ma faticavano ad adottare la modalità con cui cercavamo di veicolarla (o, per meglio dire, imporla).

Così, abbiamo deciso di effettuare un’indagine su un campione di clienti selezionati e ci siamo resi conto che il nostro problema principale fosse relativo alla user experience. Gli utenti non riuscivano ad individuare facilmente le funzionalità di Crono e ad adottare il flusso di lavoro che avevamo ipotizzato per loro.

Questa è una situazione tipica quando si costruisce un prodotto software avendo a disposizione esclusivamente competenze tecniche e di dominio ma non di UX/UI.

Cercando di mantenere saldi i nostri punti di forza, ovvero la possibilità di creare valore per l’utente attraverso l’utilizzo dei dati generati dalla sua attività di prospecting, abbiamo deciso di ridisegnare interamente la piattaforma ed il flusso di lavoro da parte dei nostri clienti, partendo dalle loro necessità.

Per fare questo avevamo bisogno di un UX-UI designer che aiutasse Marco in questo processo. Dopo avere valutato una decina di persone, abbiamo individuato quella che faceva al caso nostro, grazie al consiglio di un amico di Crono (grande Matteo!).

Abbiamo iniziato a collaborare con Vlada una ragazza ucraina che, nonostante la giovanissima età, aveva già nel proprio bagaglio tecnico fortissime competenze in ambito UX/UI. La collaborazione prevedeva inizialmente 3 ore a settimana, mentre continuava il proprio lavoro a tempo pieno presso un’importante agenzia di sviluppo web internazionale.

Il lavoro di design e di implementazione della nuova versione della piattaforma ha coinvolto tutto il team di prodotto che, da quel momento, ha iniziato ad assumere una propria forma.

Portare avanti questo processo mentre sulla piattaforma continuavano ad essere presenti degli utenti non è stato un lavoro facile. É stato necessario adottare un approccio che permettesse di tradurre e mantenere tutti i dati relativi agli utenti in informazioni fruibili nella nuova versione.b

Mentre svolgevamo questo lavoro stavamo affrontando contemporaneamente i percorsi di incubazione di Startup Wise Guys e Magic Mind che, con modalità diverse, hanno contribuito entrambe fortemente a formare l’identità di Crono.

Il percorso di Startup Wise Guys ha previsto alcuni periodi in presenza a Bilbao con workshop ed incontri con mentor. Per Crono è stato un momento fondamentale per entrare in contatto con altre startup internazionali e ci ha permesso di consolidare la nostra impronta europea.

Spoiler: purtroppo se siete CTO di una startup pre-seed vi accorgerete che difficilmente avrete il tempo per partecipare a questi momenti, il lavoro da fare è sempre troppo e quindi bisogna sacrificare certe attività che, seppure importanti, non sono direttamente collegate allo sviluppo del prodotto.

Fortunatamente, essere in 4 co-founder si è rivelato fin dall’inizio uno dei nostri maggiori punti di forza. Questo ci ha permesso di suddividerci i ruoli e di essere presenti contemporaneamente in posti diversi. Il nostro CEO Lorenzo è riuscito a partecipare a tutte le attività del percorso di accelerazione, sia fisiche sia online, mentre il resto del team ha partecipato solamente a quelle direttamente collegate alla propria area di competenza.

Dopo settimane intense di lavoro abbiamo sempre trovato il modo di organizzare dei momenti di condivisione tra noi founder, utili per amalgamare le conoscenze apprese durante la settimana, riportare tutti sulla stessa pagina ed incrementare il bagaglio complessivo di Crono. Che forza.

Le conoscenze apprese dai coach e dai mentor di Startup Wise Guys sono risultate fondamentali per fare emergere l’identità di Crono e per strutturare i nostri processi interni. Seppure ciascuno di noi avesse già un forte background relativo al mondo startup abbiamo potuto rivisitare tanti aspetti che spaziano dalla validazione del mercato al marketing, dalla stesura/esposizione del pitch alla strategia di go-to-market, dall’organizzazione del team al rapporto tra founder.

In poche parole, la possibilità di accedere alle conoscenze di chi ha già avuto successo nel mondo startup è un capitale inestimabile che ci ha permesso di accelerare tanti aspetti relativi al business, alle hard e soft skill, e più in generale al complesso processo di creare una startup partendo da zero.

Uno dei momenti più intensi e divertenti del percorso di accelerazione di Startup Wise Guys è stato senza dubbio la Sprint Week. Seguendo la metodologia inventata in Google da Jake Knapp (e descritta in The Sprint Book) abbiamo seguito un percorso di una settimana che ci ha portato, in modo metodico, dall’individuazione del problema più sentito dai nostri clienti fino alla realizzazione di un prototipo utile per validare una possibile soluzione allo stesso.

Questa iniziativa ha coinvolto per una settimana (quasi) a tempo pieno tutti e 4 i founder e ci ha permesso di sperimentare su alcuni utenti, in modo rapido ed efficace, alcune idee che stavamo tenendo da qualche tempo nel cassetto e che infine si sono rivelate fondamentali nel processo di ridisegno della piattaforma che era già in corso.

Il percorso di accelerazione di Magic Mind ci ha fornito un grandissimo valore su diversi aspetti relativi alla costruzione di un network, passo fondamentale per la crescita di una startup.

Innanzitutto la possibilità di conoscere tanti altri startupper italiani, con i quali sono nati rapporti di collaborazione ed amicizia, è stata una chiave per alimentare la diffusione di Crono e la crescita del numero di clienti. La semplicità e l’efficienza dell’applicazione che stiamo sviluppando è per noi un punto a favore nei confronti di startup/scaleup, che sanno apprezzare un tool snello e dinamico che reincarna a pieno la loro natura.

In secondo luogo siamo potuti entrare in contatto con grandi player dell’innovazione presenti sul territorio italiano che ci hanno fornito un appoggio su alcune scelte tecnologiche strategiche per la nostra piattaforma.

Il momento clou del percorso con Magic Mind è stato senza dubbio il Demo Day che si è tenuto a Milano presso gli IBM Studios. Vedere il logo Crono proiettato sul maxi schermo nella sala conferenze di una delle sedi tecnologiche più importanti e più belle in Italia ci ha fatto realizzare che stiamo costruendo qualcosa di importante.

Lorenzo pitching Crono @ Digital Magics Demo Day
Lorenzo pitching Crono @ Digital Magics Demo Day

Il viaggio è sempre lungo e tortuoso, ma lavoriamo ogni giorno con quella sensazione in mente.

In parallelo ai percorsi di accelerazione, il team di sviluppo procedeva a ritmi serrati con l’obiettivo di iniziare a migrare i primi utenti sulla nuova versione della piattaforma prima della fine dell’estate.

Considerando la mole di lavoro da fare, avevo già intuito che non avrei avuto troppo tempo per le vacanze estive. Così decisi di unire l’utile al dilettevole: abbiamo pianificato una settimana di lavoro insieme tra noi 4 founder a Barcellona da Lorenzo (4 + 1 dato che in viaggio con me è venuta anche la mia ragazza Giulia, per la sua vacanza. Santa donna che mi sopporta e sostiene ❤️).

Come sempre i momenti in cui si può lavorare fianco a fianco sono quelli in cui emergono le idee migliori e, oltre alla gestione del quotidiano, si riesce a lavorare tanto anche su pianificazione e strategia futura. Così, per una settimana, abbiamo passato le giornate nei nostri uffici spagnoli e le serate tra una sangria e una paella, macinando kilometri su e giù por las calles de Barcelona.

Portare avanti una grossa mole di lavoro con una quantità di risorse limitate è inevitabilmente una grande fonte di stress. Inoltre, come CTO, cercavo di sobbarcarmi la maggior parte delle questioni complesse relative allo sviluppo della nuova piattaforma con l’idea di permettere al resto del team di concentrarsi sulle task che gli erano state assegnate e progredire spediti sulle loro parti.

Come potrete immaginare lavorare sotto stress può portare a trovarsi in disaccordo tra colleghi e alla nascita di tensioni. Diventa facile rispondere male alle richieste degli altri perché si è sopraffatti da quello che si sta facendo.

Questo è capitato anche a noi, probabilmente anche perché mentre si sta costruendo qualcosa si ha sempre la sensazione che le cose da fare siano molte di più di quelle che si possono gestire. Si è sempre troppo concentrati sul lungo termine per accorgersi dei piccoli progressi che si raggiungono nel quotidiano.

Nello specifico mi è capitato con Marco di avere dei momenti di difficoltà dovuti più che altro al modo in cui ci stavamo relazionando uno con l’altro durante le interazioni lavorative. Credo che nella fase in cui si trova Crono l’asse Product Owner / CTO sia il punto nevralgico dell’intera startup ed è fondamentale che le due figure riescano a collaborare nel miglior modo possibile, trovando il modo di “parlare nella stessa lingua“.

Di base sono entrambi ruoli molto complessi e lo diventano ancor di più in una azienda appena nata, dato che da una parte piovono segnalazioni e richieste da parte dei clienti mentre dall’altra si cerca di risolvere i bug e di procedere allo sviluppo di nuovo feature. Insomma, per entrambi possono capitare giornate stressanti dove bisogna essere sempre sull’attenti e, essendo i due ruoli così fortemente connessi, in quei momenti è facile scazzare.

Un grandissimo supporto nel rapporto tra co-founder ci è stato dato da Niklaus Frey, un coach del percorso di Startup Wise Guys, che ci ha insegnato a non sottovalutare gli aspetti psicologici collegati alla creazione di una startup e ci ha spiegato come relazionarci tra colleghi e come gestire le situazioni di stress.

Qua si potrebbe aprire un capitolo veramente lungo, cercherò di evidenziare quelli che sono stati per me gli apprendimenti più importanti:

  • Dare feedback è fondamentale. La cosa più importante è il modo in cui vengono dati.
  • Non tutti comunichiamo nello stesso modo, specialmente quando si hanno formazioni professionali differenti, bisogna trovare un “terreno comune” quando si parla con un’altra persona.
  • Parlarsi è importante e deve essere fatto in modo costruttivo per aiutare entrambe le parti a crescere e a migliorare.
  • Mantenere regolarmente colloqui 1-1 con le altre persone del team è utile per fare emergere e sanare eventuali punti di attrito.

Ci sarebbero tantissime altre cose da dire riguardo a questo tema e ad altri aspetti collegati, questi sono quelli che ci hanno aiutato a gestire il rapporto tra co-founder e a risolvere sul nascere alcune incomprensioni.

Concludendo con questo argomento, dopo avere imparato a relazionarci a vicenda sulle questioni lavorative, il rapporto con Marco è decollato. Ora possiamo dire che ci capiamo al volo e abbiamo posto solide basi per continuare a spingere ancora più di prima sullo sviluppo del prodotto.

Verso la fine di luglio abbiamo avuto modo di festeggiare il primo compleanno di Crono con un retreat aziendale di 3 giorni insieme ai primi due dipendenti (Bob e Leo) nella splendida Firenze, precisamente sulle colline del Chianti. Il venerdì abbiamo lavorato tutti insieme nello stesso luogo per la prima volta, mentre nel weekend ci siamo concessi un po’ di relax e, ovviamente, abbondanti pranzi e degustazioni di prodotti tipici locali.

In quel momento sapere di avere raggiunto il nostro primo anno e di stare iniziando a strutturare il team per la fase di crescita ci ha riempiti di orgoglio. Fare startup è un percorso complesso, pieno di incognite e minacce dietro ogni angolo. Spesso mentre si sta seguendo questo percorso non si ha la percezione dei progressi che si stanno facendo perché si è troppo presi dal prossimo problema da risolvere. Ma è molto importante trovare occasioni per festeggiare i piccoli traguardi.

Primo compleanno di Crono
Primo compleanno di Crono

Comunque, quei pochi giorni insieme ci sono serviti per staccare, divertirci e ricaricare le batterie per l’ultimo sprint estivo che ci proiettava ad avere la nuova piattaforma pronta entro la fine dell’estate. Durante una passeggiata serale in piazza della Signoria stavamo discutendo sulla necessità di accelerare per essere pronti il prima possibile con tutte le funzionalità che volevamo sviluppare.

Ci siamo trovati di fronte al dilemma che ogni startup affronta:

  1. assumere più persone per andare più veloce: si riduce il tempo necessario per essere pronti sul mercato ma si aumenta il rischio di bruciare troppo in fretta i fondi raccolti.
  2. provare a crescere senza bruciare le tappe: garantisce alla startup di distribuire i fondi raccolti in un periodo più lungo ma fa perdere vantaggio in termini di tempo nei confronti dei competitor.

Spoiler: se vuoi fare davvero startup devi essere pronto ad assumerti dei rischi, e devi prediligere sempre la prima scelta.

Così, all’inizio di agosto abbiamo deciso di dare un altro boost al team di sviluppo aggiungendo due figure a tempo pieno:

  • Vlada: la giovane UX/UI designer che aveva iniziato da qualche mese a collaborare con noi per qualche ora a settimana e che stava già rivoluzionando l’interfaccia della nostra piattaforma, ha deciso di accettare la nostra proposta di entrare a far parte del team di Crono a tempo pieno. Il lavoro da fare è tanto e continuativo ed i vantaggi di questa scelta sul lungo termine si sono rivelati fondamentali.
  • Manuel: un brillante e preciso frontend developer argentino sempre pronto ad imparare nuove nozioni. É entrato a far parte del team di sviluppo per accelerare l’implementazione delle funzionalità della nuova piattaforma e per migliorare l’interfaccia grafica nei minimi dettagli.

Come potete immaginare, si è rivelato un agosto molto intenso, dedicato allo sviluppo e al testing delle nuove funzionalità, con un grande lavoro di squadra del team di prodotto che, seppure giovane e variegato, ha sposato l’obiettivo di Crono e sta dedicando competenza, ingegno e passione per il suo raggiungimento.

Riguardo a quel mese di fuoco ho scritto un articolo, un po’ più personale ed introspettivo. Se siete curiosi potete recuperarlo a questo link: Riflessioni su un’estate di sviluppo software.

Venendo al dunque, siamo riusciti a pubblicare il prodotto in tempo per il ritorno dalle vacanze estive? Ne parlerò nel prossimo capitolo!

Tirando le somme, dopo più di un anno intenso di lavoro e con un giovane team pronto a supportare la macchina messa in moto, ci siamo resi conto di avere costruito e di avere dato veramente tanto. Quando capitano questi periodi è normale trovarsi un po’ a corto di energie fisiche e mentali. Così è capitato a me.

In quel momento mi hanno aiutato le parole di Marco che, accortosi della situazione, mi ha detto: “Maddi stiamo portando avanti un grande lavoro, ma ricordati che stiamo correndo una maratona, non stiamo facendo i 100 metri”.

Sull’onda dell’entusiasmo di un anno ricco di cambiamenti e notizie positive, stavo lavorando come se questo progetto potesse avere una fine nel breve termine. Probabilmente abituato ai lavori che svolgevo nei miei trascorsi da sviluppatore freelance.

Invece, quando si inizia un progetto di questo tipo (sperabilmente) non esiste una fine e bisogna essere capaci di effettuare uno switch mentale che porti a ragionare su una sostenibilità lavorativa più a lungo termine. Bisogna riuscire ad alternare periodi di lavoro intenso a momenti di scarico per recuperare energie fisiche e mentali e permettere al cervello di assorbire nuove idee tra uno sprint e l’altro.

Se non si è in grado di accorgersi da soli, è fondamentale che qualcuno te lo faccia capire, perché sul lungo periodo è più probabile affermarsi con questo approccio. Perciò grazie Marco!

Ok forse mi sono fatto un po’ prendere la mano: nella mia testa questo episodio doveva essere più breve ma sono successi troppi avvenimenti importanti da raccontare e tante esperienze apprese che ho ritenuto opportuno condividere.

Spero che qualcuno oltre mia mamma sia riuscita ad arrivare fino alla fine di questo post e, se per un assurdo caso, l’avete addirittura ritenuto interessante, mi fa piacere.

Alla prossima, Go Crono ⚡

Toplus

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *