Bentornati al nostro appuntamento settimanale. Riprendendo il filone in ambito web3, oggi faremo un approfondimento sul learn and earn, argomento che avevo introdotto in quest’altro articolo. Come hai detto? Ti era sfuggito? Ah perché non ti sei ancora iscritto alla newsletter?
Non vorrei correre il rischio di diventare monotematico, ma c’è talmente tanto fermento riguardo al web3 che gli argomenti da approfondire sono davvero tanti. D’altronde stiamo vedendo il nuovo paradigma del web prendere forma sotto i nostri occhi e chi sono io per arrogarmi il diritto di ignorare questa rivoluzione all’interno di un blog che parla di innovazione?
Prima di cominciare vorrei fare un’altra piccola precisazione. In passato ho fatto riferimento a questo tema chiamandolo learn TO earn, in questo articolo lo definirò invece learn AND earn. In giro si trovano entrambe le diciture, fanno riferimento alla stessa cosa.
Il termine non è ancora entrato a far parte di nessun vocabolario ufficiale, quindi potete chiamarlo un po’ come vi pare, personalmente preferisco definirlo learn AND earn per il semplice fatto che una persona non impara solamente con lo scopo di guadagnare. L’obiettivo primario dovrebbe rimanere la formazione ma se nel frattempo si guadagna anche qualcosa, tanto meglio!
Concluse le premesse, iniziamo a bomba!
Che cosa è il learn and earn?
Learn and earn è una tendenza che sta diventando sempre più popolare nel web3. In breve, consiste in percorsi di formazione che consentono all’utente di guadagnare degli asset come ricompensa, sotto forma di token fungibili (cryptovalute) o non fungibili (NFT).
Questi percorsi sono tendenzialmente suddivisi in task contenenti video e articoli, che terminano con un test che l’utente deve superare per ottenere la ricompensa. Solitamente sono sponsorizzati dai creatori dei progetti crypto e rappresentano un processo win-win, in quanto consentono agli utenti di guadagnare dei token imparando e ai creatori di dare visibilità e diffondere conoscenza relativamente al proprio coin o token.
Un altro approccio interessante è quello dell’airdrop (ovvero una cessione gratuita di token) che viene utilizzato dai creatori di un progetto come mossa di marketing preliminare al lancio. Gli utenti che concludono il percorso di formazione potranno ricevere dei token di un progetto in rampa di lancio, che se riuscirà a crescere potrà garantire una grossa rendita in futuro.
Esistono sostanzialmente due tipi di programmi learn and earn relativi alla formazione sui progetti in ambito crypto:
- Offerti dagli exchange: il percorso di formazione va completato all’interno della piattaforma dell’exchange e si riceveranno i token nello stesso.
- Offerti dai progetti o dai partner dei progetti: bisogna fornire l’indirizzo del proprio wallet e una volta completato il percorso si riceve lì la ricompensa.
Learn and earn sulle piattaforme di exchange
Vediamo due esempi relativi alle piattaforme più note.
Coinbase
Coinbase offre ai propri utenti la possibilità di guadagnare dei token (disponibili sul proprio exchange) a seguito di percorsi di formazione relativi ai token stessi.
I token vengono resi disponibili in quantità limitata, si consiglia quindi di tenere monitorata questa pagina qualora si volesse provare ad intraprendere uno di questi percorsi.
Ovviamente per partecipare è necessario avere un account su Coinbase e i token guadagnati vengono mandati direttamente sul wallet Coinbase.
Binance
Binance annuncia i propri programmi di learn and earn attraverso il proprio blog, che bisogna quindi tenere monitorato se si vuole partecipare.
A differenza di Coinbase, su Binance i percorsi di formazione possono richiedere anche di effettuare delle transazioni da e verso l’exchange. Una volta completati tutti i task si riceveranno i token come ricompensa.
Ci sono tante altre piattaforme di exchange che offrono queste possibilità. È chiaro come l’interesse di queste piattaforme sia quello di acquisire utenti e incentivare l’utilizzo del proprio exchange, oltre ovviamente quello di ricevere qualcosa in cambio da chi vuole sponsorizzare il proprio progetto crypto.
Learn and earn offerti dai progetti o dai partner dei progetti
Oltre agli exchange ci sono dei siti che offrono percorsi di learn and earn. Questi siti possono essere realizzati dai creatori del progetto su cui si basa il percorso di formazione o da partner dello stesso.
Vediamo anche in questo caso due esempi.
CoinMarketCap
Anche in CoinMarketCap l’approccio è semplice, basta creare un account una volta recati su questo link, scegliere un percorso, guardare i video ed effettuare i test.
In questo caso la ricompensa verrà inviata sul proprio wallet Binance, quindi bisognerà possederne uno.
RabbitHole
Un altro esempio è la piattaforma di RabbitHole che permette di effettuare delle quest per guadagnare token e di completare dei percorsi di formazione denominati skill.
Come vedete ci sono differenti opportunità, ed è possibile iscriversi alle notifiche di queste piattaforme per rimanere aggiornati sull’uscita di nuovi percorsi di formazione.
Ovviamente bisogna sempre fare attenzione sui progetti che si decidono di seguire, purtroppo ad oggi nel mondo crypto è ancora facile incappare in scam (progetti truffa).
La mia prima esperienza di learn and earn
Quelli di cui vi ho parlato finora rappresentano l’approccio principale con il quale si è diffuso il learn and earn, ovvero permettere la diffusione di conoscenza in ambito crypto, favorendo l’affluenza verso le piattaforme di exchange (e non) e sponsorizzando progetti relativi a coin o token.
Personalmente ho avuto una prima esperienza di learn and earn, che voglio raccontare. Nell’articolo di settimana scorsa ho parlato del mio primo progetto nel web3, una piattaforma per condividere gif relative al tema dei frattali pubblicata sulla blockchain Solana (devnet).
Sono stato in grado di imparare le basi dello sviluppo su Solana grazie ad un corso offerto da buildspace, di cui trovate tutti i riferimenti nell’articolo.
Come qualcuno saprà, in ambito sviluppo software (e affini) è consuetudine intraprendere percorsi di formazione sotto forma di tutorial, video o libri. La quantità di novità che esce quotidianamente è impressionante e, se si vuole rimanere appetibili per il mercato, bisogna abituarsi ad un processo di apprendimento continuo.
Questo è un processo che ognuno deve iniziare per se stesso quando si scontra con il mondo del lavoro, ovvero non appena si rende conto che quanto ha imparato a scuola e all’università non è sufficiente per potere realizzare un prodotto software.
Questa breve digressione era solo per dirvi che dopo circa 10 anni di formazione online la settimana scorsa, per la prima volta, ho “guadagnato” anche qualcosa oltre ad avere imparato.
È vero che, come diceva sempre mio zio quando ero uno studente, la cosa importante è quello che impari. Devo però ammettere che ricevere un piccolo omaggio da buildspace è stata una sorpresa piacevole.
Learn and earn su buildspace
Come premio per avere completato il percorso e realizzato la mia prima dApp ho ricevuto un NFT mintato da buildspace su OpenSea. Qua sotto potete vedere la gif, collegata all’NFT.
Learn and earn su buildspace
Qualche giorno dopo, visto il supporto che ho fornito ad altri utenti che hanno intrapreso il mio stesso percorso di formazione, ho ricevuto un altro NFT (questo è più figo), come premio per essere un membro attivo della community.
Attualmente questi NFT non hanno un grande valore, qualcuno ha provato a venderli, qualcun’altro ci è riuscito (per 0.01 ETH, che comunque non è male), però non si sa mai che buildspace diventi in futuro la piattaforma di riferimento per tutti i percorsi di formazione in ambito sviluppo blockchain, e che i token NFT donati agli early adopter acquisiscano un valore inestimabile (LOL).
Queste tecniche ovviamente servono per incentivare la community e coinvolgere maggiormente i propri utenti e non sono nuove nell’ambito dello sviluppo software, Stack Overflow ne è l’esempio principale.
A differenza delle piattaforme classiche, dove oltre alla gloria non si guadagna niente di tangibile, ottenere un NFT dopo il corso su buildspace è una ricompensa significativa che si sposa perfettamente nel contesto.
Il valore di un NFT è dato dalla seguente formula (tratta da questo articolo molto interessante di Forbes):
Valore NFT = Scarsità + Utilità + Reputazione + Liquidità
Sicuramente l’NFT che ho guadagnato, allo stato attuale, non offre nessuna utilità e non è stato rilasciato da nessun VIP. La scarsità attualmente è ancora un elemento a favore, ma considerando l’approccio utilizzato da buildspace, più gente partecipa al percorso di formazione più aumenteranno gli NFT in circolazione.
Questo token rappresenta comunque un certificato pubblico che dimostra che toplus ha superato uno specifico percorso di formazione (toplus sono io).
Stato attuale nel mondo della formazione online
Voglio parlare invece di quella che è la situazione attuale nel mondo della formazione online. Come molti di voi sapranno, è una vera e propria giungla. Cito alcuni esempi di piattaforme per comprendere il perché della mia dichiarazione.
Esistono:
- Siti indipendenti che offrono tutorial su argomenti specifici
- Siti indipendenti che offrono tutorial su vari argomenti
- Siti indipendenti che vendono corsi di formazione prodotti da loro
- Siti indipendenti che vendono corsi di formazione prodotti da altri
- Piattaforme di formazione flat con percorsi di formazione prodotti da loro
- Piattaforme di formazione flat con percorsi di formazione prodotti da altri
- Piattaforme di formazione on demand con percorsi di formazione prodotti da loro
- Piattaforme di formazione on demand con percorsi di formazione prodotti da altri
- Aziende che offrono percorsi di formazione ed eventuali certificazioni relativi alle proprie tecnologie
- Aziende che offrono percorsi di formazione ed eventuali certificazioni relativi alle tecnologie di altre aziende
Probabilmente ci sono altrettante configurazioni, che in questo momento non mi vengono in mente.
(Alla fine, come ben saprete, troverete la risposta alle vostre necessità su StackOverflow, sempre che poniate la domanda nel modo corretto, e che la risposta esista).
In generale si possono trovare corsi di qualsiasi tipo sia in termini di qualità, sia in termini di costo.
Ho trovato corsi e tutorial gratuiti che mi hanno insegnato molto relativamente a certe tecnologie e altri che non valevano niente. Così come percorsi di formazione a pagamento di grandissimo valore, ma anche altri che, ahimé, non valevano il prezzo per cui avevo pagato.
Corsi di formazione e certificati
La maggior parte dei corsi di formazione online non rilascia nessun certificato o se lo rilascia, questo non ha nessun valore (o quasi).
È vero, che come diceva sempre mio zio quando andavo a scuola, che l’importante una volta che hai finito un percorso è quello che imparato (e non il voto che hai preso, per completezza della citazione). Però ovviamente presentarsi con una certificazione di un ente accreditato in certi ambiti può essere un buon biglietto da visita.
Questo per esempio è il certificato che ho ricevuto facendo il corso ufficiale (gratuito) di Google Analytics. Ne ho altri 3 così, dato che il percorso è composto da 4 tracce. Mi sono sempre chiesto che valore potesse avere questo certificato, dato che personalmente ho ricevuto un file pdf che chiunque con un po di photoshop potrebbe replicare.
Vero è che per ottenerlo non bisogna passare nessun esame vero e proprio, bensì basta completare il percorso e rispondere ai quiz (che puoi riprovare più volte).
Sicuramente Mr Google avrà registrato in qualche database che Marco Maddiona ha completato questo percorso di formazione, ma non sono ancora riuscito a capire se esiste un repository pubblico consultabile da terzi. Anche la pubblicazione su Linkedin non è altro che la condivisione di un’immagine.
Pensate che ho trovato agenzie che pubblicano questi certificati nella homepage del proprio sito, giusto per darsi un tono (tralatro per la precisione era il certificato del corso di base, neanche di quello avanzato).
Mi è capitato qualcosa di simile per alcuni corsi (a pagamento) che ho frequentato su Udemy qualche anno fa. Anche in questo caso non avevo dovuto sostenere nessun esame, ma il certificato rilasciato non era altro che un file pdf.
Certificazioni con esami
Ovviamente il discorso è diverso quando si parla di certificazioni dove bisogna sostenere un esame a pagamento. Per esempio Microsoft, Amazon e Google (così come altri, specialmente in ambito IT) offrono sia percorsi di formazione che la possibilità di sostenere esami per i loro servizi cloud.
Per queste aziende è un modo per diffondere la conoscenza e l’utilizzo dei propri prodotti e per fidelizzare i propri clienti. Gli utenti del corso ovviamente, oltre ad imparare, ottengono un certificato pubblicato da un ente autorevole e verificabile da terzi attraverso delle piattaforme pubbliche.
Un altro esempio è Linkedin, che è il più grande repository al mondo di competenze autodichiarate e non certificate. Per correre ai ripari nel 2017 Linkedin ha acquisito la piattaforma Lynda, ribattezzandola Linkedin Learning (spiegato bene in questo articolo di wearemarketers), permettendo ai propri utenti di effettuare percorsi di formazione certificati da loro, ovviamente a pagamento.
La domanda a questo punto sorge spontanea:
Potrebbe la tecnologia blockchain portare una rivoluzione nel settore della formazione grazie al learn and earn?
Learn and earn può rivoluzionare il mondo della formazione?
C’è da considerare che ogni volta che si presenta una grande novità in ambito tecnologico nasce sempre un enorme hype (più o meno giustificato) che porta a costruire castelli in aria e a fantasticare sulle cose che si potrebbero realizzare con questa innovazione.
Abbiamo parlato in questo articolo di alcuni esempi concreti di learn and earn che dimostrano come la tecnologia sia attualmente matura per permettere l’implementazione di alcuni use case.
Possiamo quindi ipotizzare un web in cui studiare permetta sempre di guadagnare qualcosa, oltre alle nozioni apprese. Sarebbe ancora più bello se esistesse uno standard condiviso che permetta di certificare, in modo univoco per tutti gli enti erogatori, la frequentazione di un corso o il superamento di un esame da parte di un utente.
Attraverso la blockchain sarebbe possibile definire uno standard che permetta l’implementazione delle ipotesi appena citate. Chiunque potrebbe candidarsi come erogatore di corsi e la validità del corso offerto, così come la reputazione di chi lo eroga, verrà stabilità dall’adesione degli utenti verso quel corso
Un ostacolo per arrivare a questo punto attualmente è dovuto al paradigma del web 2.0 e ai (noti) problemi correlati allo stesso (di cui ho parlato in questo articolo). Le varie piattaforme esistenti sono troppo centralizzate per potere pensare di aprirsi ad una internet decentralizzata. Soprattutto hanno costituito il proprio business su questa centralizzazione e sul valore che estraggono dagli utenti registrati.
Sicuramente qualche piattaforma potrà valutare un approccio al web3, ma dubito che tutte insieme si metteranno a tavolino per condividere un nuovo standard per il mondo della formazione, che adotti i principi di decentralizzazione e di restituzione di valore agli utenti. Questo perché prendere questa decisione significherebbe stravolgere i meccanismi che gli consentono di portare avanti il loro business.
Sia chiaro, realizzare percorsi di formazione richiede competenze e risorse, ed è giusto che chi investe tempo nella loro creazione venga ripagato dell’impegno. Sarà però da prendere in considerazione per queste aziende un’eventuale rivisitazione del proprio modello di business attuale, per continuare a vendere i propri corsi introducendo queste nuove forme di incentivi che stanno emergendo nel web3.
Concludendo
Ad oggi non possiamo ancora sapere se il learn and earn diventerà tra 5 anni l’unica modalità con cui verranno erogati corsi di formazione online o se rimarrà solamente una nicchia per nerd interessati alle cryptovalute.
Come anticipato nella premessa di questo articolo, il web3 sta prendendo forma sotto i nostri occhi, a loro volta tutte le tendenze che si stanno delineando potranno esplodere o rimanere delle nicchie. Credo che per scoprire il risultato di questa partita sarà necessario vedere il modo in cui i colossi del web2 si adatteranno a questa rivoluzione in corso.
Concludendo, come per altre tecnologie in ambito digitale, sarà determinante comprendere se questa tendenza sarà accettata e richiesta dagli utenti. L’adesione del mercato e l’eventuale diffusione del learn and earn comporterà una reazione da parte delle aziende nel mondo della formazione, così come attualmente sta già avvenendo per il mondo della creazione di contenuti con gli NFT (vedi l’esempio di YouTube e le dichiarazioni di Instagram).
Per il momento il mio consiglio è quello di provare a sporcarvi le mani per comprendere di cosa si tratta e trarre delle vostre conclusioni, male che vada, avrete sempre imparato qualcosa. 🙂
Spero che questo articolo sul learn and earn sia stato di vostro interesse. Sono curioso di sapere cosa ne pensate e se qualcuno di voi ha già avuto delle esperienze a riguardo.
Se avete altre domande o curiosità su questo tema condividetela pure nei commenti oppure contattandomi in privato per per un confronto!
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