Stema: rivoluzionare la ricerca del personale

L’obiettivo principale degli incontri di networking è quello di creare connessioni tra persone che condividono interessi in comune. Durante il primo incontro di Brescia-Up ho avuto modo di incontrare tante persone brillanti che stanno lavorando al loro progetto. Tra queste ho conosciuto Matteo e Davide, fondatori di Stema, la startup che punta a rivoluzionare il mondo della ricerca del personale.

Qualche giorno dopo l’evento abbiamo deciso di fissare una call per approfondire le nostre attività professionali. Ho avuto modo di comprendere meglio quale fosse l’obiettivo e la strategia di Stema e sono rimasto colpito dalla preparazione e determinazione dei due ragazzi.

Per questo motivo ho scelto di scrivere un articolo che descriva la loro realtà con l’intento di contribuire alla diffusione del loro servizio.

Rivoluzionare la ricerca del personale con Stema

Prima di cominciare, colgo l’occasione per condividere l’invito al prossimo incontro di Brescia-Up che si terrà giovedì 14 aprile a Desenzano (trovate tutte le info nel link), sperando di potere scoprire altre nuove interessanti iniziative.

Chi è e cosa fa Stema

Stema è una startup nata agli inizi del 2022 che ha deciso di ripensare il tradizionale modello di ricerca del personale nel settore ingegneristico.

I due fondatori hanno dei percorsi complementari:

  • Matteo Gambera è laureato in ingegneria dell’automazione industriale ed ha un background prettamente tecnico che lo ha portato ad evidenziare in prima persona la necessità di cambiare l’attuale modello di ricerca del personale.
  • Davide Bodini è laureato in economia e management aziendale con un master sull’imprenditoria e sulla gestione di aziende che lo ha portato a svolgere esperienze professionali internazionali in grandi aziende prima di decidere di fondare Stema.

I loro percorsi professionali si intrecciano nel modo giusto e, nonostante la giovane età, la loro esperienza e curiosità li ha portati ad evidenziare il problema che ha scaturito la scintilla iniziale per la nascita della startup.

Il problema

Oggi, come alcuni di voi sapranno, i neo-ingegneri fin da prima di completare il loro percorso di studi sono bombardati da telefonate ed email da parte di aziende di ricerca del personale, che continuano anche per diversi anni in seguito alla laurea.

Questi head-hunters provano a convincere le giovani prede ad andare a lavorare per l’azienda di turno, raccontando in 2 minuti tutta la magnificienza dell’azienda oltre che di che cosa effettivamente si occupa. Di solito il loro racconto è accompagnato dal link al sito internet (non più aggiornato dal 2015) o, meglio ancora, da una fantastica brochure in cui troverete descritti tutti i fantastici benefit aziendali.

Inoltre, chi effettua l’intervista, nella maggior parte dei casi non ha le competenze per comprendere di cosa vi occupiate realmente e quale lavoro potreste andare a svolgere.

Diciamo che in pochi casi questi tentativi vanno a buon fine. È vero che questa parte consiste in una scrematura iniziale e che poi segue sempre un passaggio con dipendenti dell’azienda stessa ma, anche in quel caso, in poche occasioni si ha tempo e modo per scoprire approfonditamente la realtà aziendale che viene proposta e il tipo di lavoro che si dovrà svolgere qualora si accettasse l’offerta.

Morale della favola, la gran parte dei neo-laureati in materie ingegneristiche invia il CV a grandi aziende o multinazionali sperando di venire assunti, senza neanche conoscere che cosa gli aspetterà nel prossimo futuro, perdendo l’opportunità di sfruttare tante occasioni in varie PMI innovative che rappresentano invece il cardine dell’economia italiana.

Il problema che Stema ha evidenziato è duplice:

  • da una parte c’è la difficoltà dei neo-laureati di farsi un’idea su una realtà aziendale e comprendere in cosa consistono i percorsi professionali che vengono offerti.
  • dall’altra la fatica che quotidianamente affligge le aziende per individuare e assumere talenti

La soluzione

Cito direttamente alcune risposte tratte dalla piccola intervista che ho svolto ai ragazzi:

L’obiettivo di Stema è svelare le aziende e le sfide ingegneristiche ai talenti che potrebbero risolverle. Si tratta di uno spazio dove in pochi minuti un giovane ingegnere può farsi un’idea su un’impresa, sulle tecnologie, sulle sfide di ogni giorno

La piattaforma di Stema
La piattaforma di Stema

Stema ha creato una piattaforma che permette di soddisfare la curiosità dei neo-laureati sulle varie aziende per le quali vorrebbero candidarsi. In questa piattaforma viene messo a disposizione un database di aziende con informazioni pubbliche ed approfondimenti specifici dedicati alle aziende partner.

Quest’ultime sono coloro che hanno deciso di aderire alla piattaforma e di completare il loro profilo aziendale, cercando di fornire più informazioni possibili che permettano a chi cerca lavoro di avere un’idea più chiara della realtà aziendale. Attraverso questa vetrina le aziende possono pubblicare le offerte di lavoro che raggiungono direttamente le persone interessate.

I nostri clienti sono startup, PMI e aziende consolidate a cui consegniamo uno strumento, nato dal contatto con ragazzi, utile per costruire facilmente i contenuti adatti ad interessare gli ingegneri che potrebbero entrare in azienda.

Oltre tutto Stema supporta le aziende nella creazione di contenuti tagliati sulle esigenze e sullo stile dei giovani lavoratori che sono abituati a canali non ancora diffusi nelle aziende, quali ad esempio i video o i social.

L’idea di Stema nasce da una community

Siamo nati verso la metà del 2021 come una pagina Instagram per appassionati di materie STEM, la community nel tempo ha iniziato a lasciarci feedback sempre più simili e allineati ad un’esigenza specifica: comprendere le aziende e cosa si farebbe lavorando per loro come ingegneri. Abbiamo iniziato raccogliendo questi feedback e parlandone con le imprese che conoscevamo, poi fisiologicamente abbiamo concretizzato uno spazio collettore di queste info e motore dei contenuti richiesti.

Anche in questo caso, come per tante altre startup, l’idea nasce da una vicinanza diretta con gli interessati. Come ho raccontato nel già citato articolo “Crea prima un audience e poi individua il prodotto” un ottimo modo per individuare delle possibilità di business è quello di partire da una community su un tema specifico.

La community può essere già esistente o può essere creata e alimentata attraverso contenuti di valore sotto forma di articoli, video e post, come è stato fatto nel caso di Stema (per esempio ho trovato molto interessante questo loro articolo sul profilo professionale).

Attirare persone interessate ad un certa tematica e avere la possibilità di confrontarsi con loro può permettere di individuare dei problemi comuni che possono eventualmente portare all’individuazione di una potenziale soluzione e quindi di un business.

Parliamo di soldi

Vi svelo un piccolo aneddoto dalla prima serata di Brescia-Up. Eravamo ancora alle fasi preliminari (nel senso che mancavano alcune persone e dovevamo ancora ordinare l’aperitivo) ma si stava già parlando di startup. Ad un certo punto viene raccontata l’iniziativa di un’altra realtà bresciana e poco dopo Matteo Gambera interrompe la conversazione con una domanda che ha aperto definitivamente le danze:

Sì ma questi come fanno i soldi?

Attimo di silenzio, sguardi incerti, risata collettiva.

Bella domanda!

In quel momento ho capito che Matteo era un tipo concreto 😀 . Perché senza dubbio è bello sentire parlare di innovazione, finanziamenti e imprenditoria però senza un valido modello di business qualsiasi startup è destinata a fallire. Ho pensato quindi di rivolgere la stessa domanda a lui. Matteo, come fate i soldi?

Il nostro modello è molto semplice, ogni azienda stipula con noi un contratto di un anno dove ha incluso una serie di servizi flessibili e mirati alla creazione di quanto serve per coinvolgere, interessare e convincere giovani ingegneri. Ci abbiamo pensato molto e questo modello è quello che ci permette di allineare maggiormente gli interessi e ridurre la complessità organizzativa. Questa proposta nasce dall’interazione con le imprese e dalle necessità operative di Stema.

Questo ambito coinvolge due tipologie diverse di attori, candidati e aziende, in modo abbastanza coerente è stato scelto come clienti di Stema la categoria delle aziende che hanno forte interesse ad attirare dipendenti e hanno possibilità di investire in questo processo.

Stema ha inoltre proposto una formula interessante che gli permette di stipulare contratti di un anno, che sono sufficientemente lunghi per permettere alla collaborazione di dare i suoi frutti e per garantire ingressi nel medio periodo.

Come vi differenziate dagli altri competitor?

Esistono tante piattaforme per la ricerca del personale e tante aziende, anche di grosse dimensioni, che si occupano di questo ambito. Una startup, per potere emergere, deve fornire una proposta unica ai suoi clienti. Ho chiesto direttamente ai ragazzi in cosa consiste la loro, ecco la risposta:

Ci sono una moltitudine di competitor diretti e indiretti, tuttavia sembrano tutti costruiti per una delle due parti. Nel nostro caso invece chi è alla ricerca di informazioni (gli ingegneri) segnala e stimola la creazione di contenuti che lo interessano attraverso il contatto con la community di Stema. Queste richieste sono trasformate in format e meccanismi di creazione di contenuti disponibili per le aziende. In questo modo Stema aiuta le aziende a comunicare le informazioni che gli ingegneri cercano.

Questa, secondo Stema, è la scommessa che potrebbe rivoluzionare il modo in cui viene fatta la ricerca del personale. Ritengo che il loro punto di vista sia coerente e condivisibile ed inoltre l’aspetto più importante è che questa presa di posizione è maturata grazie all’ascolto delle difficoltà riscontrate dai diretti interessati in questo processo.

Ad oggi i primi clienti stanno dando ragione alla soluzione proposta da Stema e stanno continuando nella messa a punto del loro servizio per riuscire a soddisfare in modo sempre più efficace le esigenze di entrambi gli attori coinvolti.

Replicare il modello per crescere

Una delle caratteristiche fondamentali di una startup è la scalabilità. Si può creare aziende che fatturano e crescono ma se il modello di business adotatto non è replicabile e scalabile non è corretto definirle startup (a dispetto di quanto le varie normative nazionali possano sancire).

Per questo motivo ho voluto chiedere ai ragazzi di Stema quale fosse la loro strategia per replicare il loro modello e scalare, ecco un estratto della risposta:

La piattaforma offre di per sé ampi margini di scalabilità e le nostre operations sono gradualmente automatizzate per assicurare la stessa qualità ad ogni cliente. Ci sono numerose attività che al momento devono essere fatte manualmente e che non potremo più svolgere in futuro. Il principio che seguiamo in questa prima fase è quello di fare di persona il maggior numero di attività possibile e implementare gradualmente routine automatizzate. Dalle prime collaborazioni stanno emergendo necessità molto simili tra loro stiamo iniziando a strutturare internamente processi semplificati che dovrebbero diminuire lo sforzo sul singolo cliente.

Dalle loro parole emerge la consapevolezza che per scalare il proprio modello di business dovranno svolgere un percorso che li porterà ad automatizzare le loro procedure al fine di ottimizzare il processo. Condivido la loro scelta in questa fase di mantenere un forte contatto con i loro stakeholder che gli permette di comprendere sempre meglio le esigenze di entrambe le parti.

Qual è il piano per crescere?

Dopo un promettente primo anno Stema si pone l’obiettivo di consolidare e crescere il proprio business e lo fa con l’obiettivo di espandere la loro diffusione.

Coniugare le nostre attività locali su Brescia e, in futuro, nel paese è la sfida principale della nostra crescita. La nostra città ha un tessuto industriale incredibile, ma abbiamo anche la necessità di ampliare la platea di utilizzatori per aumentare il valore creato. La scelta di espansione sarà una mediazione tra le richieste della nostra community, la prossimità geografica e le logiche di co-sviluppo con i nostri partner.

L’obiettivo è ambizioso e per espandersi sarà necessario trovare i fondi necessari per strutturarsi ed assumere collaboratori in grado di supportare la crescente domanda. Ho chiesto direttamente ai ragazzi come pensano di strutturare questo processo:

Al momento il progetto è stato impostato per essere autosostenibile nel suo piccolo, ma chiaramente quando si tratta di crescita i capitali giocano un ruolo fondamentale per anticipare i cashflow e consentire un timing più consono a una startup.

Giustamente, scontrandosi con la fase di crescita, sarà necessario trovare persone interessate ad investire nel progetto per supportare la strutturazione ed il lancio del business. Ad oggi avere trovato i primi clienti con le proprie forze e avere creato un business sostenibile è sicuramente un punto a favore che eventuali investitori prenderanno in considerazione.

Un piccolo sguardo al futuro, dove vedete Stema tra 3 anni?

Ho scelto la domanda finale per validare le ambizioni dei ragazzi. Sono felice di non essere stato deluso.

Tra 3 anni ci aspettiamo di essere in grado di consegnare nelle mani dei giovani ingegneri le informazioni giuste per comprendere e individuare le realtà più idonee per sviluppare le loro carriere e risolvere le sfide ingegneristiche in Italia. Nello stesso timeframe la nostra attenzione si sposterà probabilmente a mercati geografici simili dove il roll-out delle nostre attività potrebbe avvenire con cambiamenti non eccessivamente impattanti. Infine, pensiamo che in 3 anni aiuteremo non solamente studenti e neolaureati ma ci estenderemo ad altre fasce di età.

Credo che per avviare una startup bisogna sia essere concreti sia essere in grado di sognare in grande ed avere l’ambizione di volere rivoluzionare il settore in cui ci si vuole inserire.

Matteo e Davide, attraverso Stema, hanno tutte le carte in regola per farlo.

Conclusione

Questo è il mio primo esperimento in cui racconto l’iniziativa di qualcun’altro partendo da un’intervista.

Spero che questo formato vi sia piaciuto e sono curioso di ricevere i vostri feedback sia sulla mia iniziativa sia sul lavoro di Stema. Scrivete pure eventuali domande nei commenti o contattatemi in privato.

Sono convito che supportare l’ecosistema startup locale possa creare valore e benefici per tutti.

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Toplus.

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