Dopo 10 ore di viaggio arriviamo ad Agropoli. Non conoscevo il Cilento, ma ritrovavo vari tratti tipici mediterranei che mi tornavano familiari.
Seguendo le direzioni del navigatore mi ritrovo a salire per una collina che con il suo lieve pendio padroneggia dolcemente il paese.
Arrivati al cancello del B&B suoniamo il campanello ed una voce calorosa da donna meridionale ci invita ad entrare con la macchina nel cortile.
“Prego ragazzi salite, per di qua”
Non vedevamo nessuno ma una porta d’ingresso lascia pochi dubbi sulla direzione che avremmo dovuto prendere.
Salendo le scale troviamo un tavolino, con una candela accesa, ed una foto di un ragazzo poco più che ventenne con un sorriso smagliante e la voglia di vita negli occhi.
“Sono qua ragazzi venite!”
Ci ritroviamo in un cortile, con un grande albero che portava ombra e sollievo ad un tavolo bianco.
Di fronte a noi una vista mozzafiato sul paese e sul mare.
“Buongiorno signora, questo posto è incantevole”.
“Grazie, siete i benvenuti”.
Leggevamo la sincerità e la gioia di quelle parole nei suoi occhi ma un ricciolo nel labbro tradiva il sorriso amaro di chi sta ancora soffrendo.
“Accomodatevi”.
Ci invita a sedere e vuole sapere di noi come se fossimo dei nipoti che ritornano a casa per le vacanze estive, dopo un intero anno fuori sede.
Non possiamo fare altro che raccontarci e scopriamo di suo figlio, che ha perso la vita in un incidente 20 anni prima, ritornando a casa dalla città dove era andato a studiare.
La signora aveva altre due figlie e anche dei nipoti, ma è evidente che la sua vita si fosse in qualche modo interrotta il giorno di quell’incidente.
“Ho aperto questo B&B perchè i giovani che passano di qua mi tengono viva”.
Non c’era nessuna risposta che avremmo potuto dare, oltre ad un sorriso di conforto.
“Signora ci può scattare una fotografia?”
Acconsente e le torna uno sguardo di gioia.
“Certo, questa vista è per tutte le persone che passano di qua”

Le chiediamo poi informazioni per visitare Paestum ed in 15 minuti ci ritroviamo catapultati di centinaia di anni nel passato, ad ammirare la ricchezza e la saggezza millenaria di quella terra.
Quella notte abbiamo dormito sereni come solo si può dormire sereni il primo giorno di vacanza.
La mattina dopo dovevamo ripartire, la signora ci ha salutato in modo veloce. Sembrava non le piacesse dare addii alle persone, oppure non le piacesse l’idea di affezionarsi ai giovani che passavano sotto quel tetto.
Non ho voluto scoprirlo ma la salutiamo con un caloroso sorriso, lieti di avere incrociato il nostro percorso con lei.
Prima di rimetterci in viaggio si avvicina il marito con un sacchetto di fichi e di agrumi.
“La ringrazio signore, ma abbiamo già fatto colazione ed ora dobbiamo ripartire”
“Prendeteli, li ho appena raccolti dalle nostre piante, non ne troverete altri così, assaggia!”
Ricordo ancora la dolcezza di quel fico e il sorriso di quell’uomo.
“Questo è quello che possiamo offrirvi”
“Grazie mille, è davvero buonissimo”
Ci rimettiamo in viaggio, spensierati e più ricchi. Non parlo, ma inizio a formulare un pensiero che si concretizza oggi dopo 3 anni e mezzo.
8 Agosto 2021